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Presentazione progetto

Uno scaffale di libri a portata di mano, dove meno te lo aspetti; un libro da prendere, sfogliare nell'attesa o portare a casa per leggerselo in comodità, riportare presso uno dei tanti punti perché anche altri possano goderne. Un'idea semplice eppure straordinaria che ha trovato terreno fertile ta la gente e che sta contagiando via via altre realtà.

Giri di Parole, questo il nome del progetto, ha ricevuto il Premio Nazionale Città del Libro 2010.
Un'idea semplice genera altre idee semplici: una panchina attrezzata lungo una strada qualsiasi, una piazza, un parco; uno si siede, prende un libro, legge, magari parla col vicino, ripone il libro o se lo porta a casa. Certo difficile da realizzare, facile se coinvolgi in quest'idea balzana le scuole del territorio: i risultati sono stati a dir poco eclatanti.
80 sono stati gli elaborati pervenuti al concorso "Parole in Panchina", confluiti in una mostra speciale; fra tutti sono stati selezionati i 10 progetti che verranno realizzati e che fanno parte di diritto della mostra itinerante, proposta-provocazione già accolta e richiesta da amministratori e tecnici di altre comunità.
L'idea di un catalogo diventa a questo punto doverosa e opportuna, sia come riconoscimento del prezioso lavoro svolto dagli studenti-progettisti sia come pretesto per seminare germi di idee semplici che diventino contagiose per tutti.
In tempi in cui parlare di libri sembra fuori luogo, l'esperienza porcarese insegna che si può "fare cultura" semplicemente fornendo qualche occasione in più e, soprattutto, rendendo questa avvenga, senza bisogno di grandi opere o di grandi investimenti: la risposta del mondo della Scuola e dei cittadini resta il miglior viatico per chiunque abbia voglia di accettare la scommessa.

Lori del Prete
Assessore alla Cultura
Settembre 2010

 

Porcari, Santiago de Compostela anno 2010. Non è l'inizio di un film di fantascienza né solamente una coincidenza.
Nel 2000 la città galiziana è stata dichiarata capitale europea della cultura, nel 2010 Porcari vince il Premio Nazionale Città del Libro. Un filo rosso che attraversa anche fisicamente il territorio comunale, sosta dei pellegrini sulla Via Francigena in viaggio verso Santiago che proprio ad hoc, nel 2010, è nell'anno giubilare.
Un cammino virtuoso in cui la ricerca fa da padrona: verso Santiago l'uomo compie una ricerca interiore, di fede; a Porcari si arricchisce della cultura attraverso un percorso che si snoda in dieci aree del territorio destinate alla localizzazione di panchin di design attrezzate di contenitori chiusi per i libri.
In una passeggiata all'aperto in una strada secondaria o in un'area verde, puoi sederti e gustare il piacere della lettura, "inciampando" in un libro che non sai neppure che esista o che hai sempre pensato di leggere e non hai mai avuto occasione di farlo.
Così è nato nel gennaio 2010 il concorso "Parole in panchina, una panchina al servizio del cittadino e della lettura", promosso tra gli istituti tecnici superiori delle province di Lucca e Pistoia.
Giovani studenti dell'Istituto Superiore Artistico "A. Passalia" di Lucca, dell'Istituto Superiore Artistico "P. Petrocchi" di Pistoia e dell'ISISS Istituto Tecnico per Geometri di Porcari, con la preziosa collaborazione dei loro insegnanti, si sono cimentati nel design di sedute studiate per il riposo e la lettura. Speciale è, non solo la finalità, ma anche la localizzazione di questi oggetti d'arredo urbano: alcune delle aree prescelte sono quelle dimesse dai cassonetti della spazzatura che, dopo l'adesione dell'amministrazione alla raccolta porta a porta, sono diventate luoghi abbandonati.
Nel 1951, ripubblicato nel 2006, Hans Bernoulli, studioso di architettura, scriveva: "Se la città fosse proprietaria del suolo, gli uomini potrebbero renderla bella, utile, amica dei deboli (oltre che dei forti), efficiente. Così infatti è stato, quando la proprietà del suolo urbano era indivisa".
Alla luce di queste considerazioni, questa esperienza ha coinvolto non solo la creatività dei protagonisti ma anche il loro senso civico, dato che così, in un'ottica di urbanistica partecipata in cui il cittadino è soggetto attivo della società in cui vive, hanno contribuito alla riqualificazione del territorio comunale nel rispetto dell'ambiente, in virtù del quale le panchine devono essere costruite con materiale riciclato.
Il risultato è stato un successo gratificante che risponde alla declamata "apatia" dei giovani, che, stimolati per le loro attitudini e sui nodi nevralgici del loro futuro professionale, hanno, invece, dato il meglio di sé. Ottanta sono stati gli elaborati pervenuti, dei quali due sono risultati i vincitori, uno per la sezione personale e uno per la sezione collettiva, otto i segnalati al merito.
I dieci progetti prescelti nei mesi avvenire vedranno la loro realizzazione e il loro posizionamento. Infatti, in questo processo virtuoso si è creato un legame fra il mondo dello studio e quello del lavoro che ha visto gli studenti partecipi nel rapporto fra committenti ed esecutori.

Riccarda Bernacchi

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